miércoles, 4 de julio de 2018

Enzo e il muro

Questo è il mondo, si disse,
e si fermò di fronte a un muro,
un grande muro, bianco perfetto,
nel mezzo del deserto,
gli ha messo le mani addosso,
sentire la sua morbidezza,
respirato profondamente,
Camminava ad un solo passo,
e con il dito come un pennello,
ha iniziato a scrivere nomi,
disegnare scarabocchi,
Come se fossi un bambino.
Rapidamente ciò che era grafico,
stava prendendo la vita,
i nomi sono stati fatti facce,
Ridevano e piangevano con lui,
gli scarabocchi, i paesaggi,
pieno di nuovi colori.
Il muro è stato trasformato,
era diviso in mille modi,
in migliaia di parti,
cercando un posto intorno a lui,
camminatori e strade,
alberi con enormi corone,
la musica dei nuovi venti,
sussurri di nuovi giorni,
notti piene di lune,
innamorarsi di dolci maree.
Questo è il mio mondo, si disse,
e senza lasciare la tua eccitazione,
con un grande sorriso,
Era pieno dell'universo,
di parole che non conoscevo,
il tuo sé più intimo,
svegliato nei pensieri,
avere senso,
alla sua gamma di istinti,
finché non gli hanno toccato la spalla,
e dopo se stesso, in silenzio,
l'infinito divenne tangibile,
nella pelle luminosa,
di gentile nudità una donna.

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