viernes, 10 de agosto de 2018

jazz session


Sarà perché non credo nel tempo,
Attendo ancora una tua sfida,
o qualche parola di incoraggiamento,
accompagnato da un sorriso,
e, cosa sono io,
un lungo silenzio quasi perfetto,
per poi suonare per essere bohémien.
Una tromba suona,
lontano tra nuvole di colori,
Chiudo gli occhi, è il jazz, penso,
Sono sicuro che lo interpreti,
morbido, che accompagna il ricordo,
di lacrime che piangono dentro
La tavolozza recupera il talento,
passione sublime delle tue mani,
quando il sole si prende una pausa,
cambiando la tua routine oggi,
per invitarci al gioco,
demolire i vecchi mulini
Papà non è giusto, non lo è,
che i tuoi passi non tornano,
che essendo così grande non lo sei,
vedendo l'altro lato della luna,
seduto nella stessa piazza,
senza domani essere ieri.
Ancora una volta penso,
nell'anarchia dei sentimenti,
la ribellione del malcontento,
che parte dal cuore,
e non è giusto che sia vero,
se stavo solo imparando,
per trovare la strada,
da dove iniziare il volo.
Papà, a volte ho paura,
che gli angeli non esistono,
che non stanno giocando in paradiso,
probabilmente a causa di ciò,
Ho paura che non sia tu,
quell'angelo che penso di avere.

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