jueves, 9 de agosto de 2018

L'impronta

Compiacente nella mia insonnia,
nel mio futuro ipotetico,
per concepire l'altro mondo,
ponti che sto costruendo,
più poi del concreto,
Sento voci nei muri,
e nel mio sguardo rivelatore,
cosa possono vedere i ciechi
Dopo la notte snella,
lacrime di luna bevo,
Ho preso un bolero,
in un vecchio senso di stelle,
Che lamentela incessante,
nella lotta di un guerriero,
liberando il suo amore eterno,
con furia della sua nobiltà.
Ho dimenticato i ritornelli,
Non so a cosa servissero,
e nella mia ansia per una rima,
vuoto di muse il mio fiume,
consiglio con il destino,
in qualcosa che non sapevo,
un mistero, un gioco,
e il mio inizio immagino.

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